TERAMO – Quattro ore fatte di discussioni, interventi, litigi, scambi di accuse: l’assemblea dei sindaci della Ruzzo Reti non ha deluso le aspettative, i pronostici di una rovente riunione senza esclusione di colpi. Il nuovo presidente è Antonio Forlini, come proposto dal centrodestra: ha raccolto soltanto i voti di questa parte politica, perchè i primi cittadini del centrosinistra hanno abbandonato l’assemblea. Centrosinistra che ha rumoreggiato e votato contro l’approvazione del bilancio di esercizio 2012 che alla fine è passato con 23 voti del centrodestra, 18 contrari (tra i quali quello di Corropoli, centrodestra) e l’astensione dell’altro comune di centrodestra, Martinsicuro.
Due donne nel Cda. Ad affiancare Forlini nel consiglio di amministrazione saranno Lorella Di Giacinto, funzionaria del comune di Nereto e Francesca Di Giosia, del comune di Cellino Attanasio. Sono state votate anche loro in blocco dai sindaci di centrodestra dopo l’abbandono dell’assemblea da parte dei colleghi degli enti di riferimento del centrosinistra.
Mastromauro (Giulianova): «Fallimento della democrazia». Tuona il primo cittadino di Giulianova al termine dei lavori. «Fallisce la democrazia, oggi è stata scritta un’altra brutta pagina di politica in questa provincia». Il sindaco giuliese attacca sul metodo utilizzato per l’individuazione del nuovo presidente: «Un anno fa chiesi e ottenni di aprire un avviso pubblico per ricevere i curricula del possibile manager: ebbene sono arrivate 47 proposizioni professionali, un successo della democrazia, un esempio che andrebbe steso a tutte le amministrazioni publiche. Ma il centrodestra, invece di condividere la scelta, ancora una volta si è scelto i suoi e ce li ha imposti. Lo ha fatto per il presidente, lo ha fatto anche per i due componenti del Cda». Nulla da obiettare sul nome di Forlini, però: «Forlini è un ottimo nome, non lo discutiamo. Abbiamo condiviuso le figure e gli identikit del potenziale amministratore: è il metodo usato che è sbagliato, mortifica la dialettica. Qui non si tratta di accaparrarsi i posti e le poltrone, si tratta di soddisfare le richieste della gente». E il dito accusatore va sul bilancio: «Questa gestione fallimentare su sviluppa sul’asse Tancredi-Gatti. E’ il frutto della gestione del Ruzzo degli ultimi due anni, dove non c’è stata attenzione per l’emergenza idrica, non si è ammodernata una rete e un sistema di depurazione vetusto e al crollo, non c’è stato un piano di ristrutturazione del debito ma soprattutto nessun mea culpa. Il centrodestra persevera nel suo atteggiamento».
Polemiche dichiarazioni di Ciapanna. L’ex vicepresidente e presidente facente funzioni Carlo Ciapanna (che oggi in questa veste guidava i lavori dell’assemblea dei sindaci della Ruzzo Reti) ha ‘condito’ a margine l’assemblea con una polemica forse anche fin troppo prevedibile. «Lascio il Ruzzo sì ma anche la politica – ha dichiarato l’ex sindaco di Valle Castellana -. Sono deluso come uomo dal governatore Gianni Chiodi, dall’onorevole Paolo Tancredi e dal sindaco Maurizio Brucchi. Che io sia un uomo di partito lo dimostra il lavoro che ho svolto all’interno del Cda per favorire l’indicazione e il sostegno ad Antonio Forlini. Finisce qui per me».